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martedì 5 febbraio 2008

"Che tocca fa per campà"

Ci sono cose nella vita che si vorrebbe tanto condividere. Ma non si può.
Richieste e situazioni davvero assurde in cui reagisci sfoderando tutta la tua diplomazia e cercando di convincere la persona che hai davanti che "no, non è il caso di inserire quella cosa esattamente così. Si potrebbe anche darne una diffusione più elitaria, meno "diffusa", diciamo".

E mentre dici tutto questo, sfoderando una calma ed allo stesso tempo una tempra da far invidia a Condoleeza Rice (che però non sembra avere molto successo) ti immagini, un pò stile Ally Mc Beal, in una vita parallela, con una accetta in mano che dai un taglio netto. Proprio in senso letterale.

E non potendo dare ulteriori riferimenti, per cercare di rendere un'idea di massima di quello di cui sto parlando, lascio qui il commento del mio abbattuto art: "questo è il momento più basso della mia carriera".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Giampiero, mio socio e art-director, ha oramai imparato che nella sua carriera ben pochi sono i momenti veramente belli. Secondo un mio illuminatissimo cliente, vendere servizi ad "alto valore creativo" è la cosa più frustrante del mondo.
Il mio art trova altri sfoghi.
Per tornare alla diffusione più elitaria, molto probabilmente ti riferisci al logo dell'azienda tua cliente.
Ad un altro mio molto meno illuminato cliente ho risposto "il logo non è la proiezione del tuo pene, non è che soffri della sindrome del cazzo piccolo?" risultato: una risata ed un logo immenso ovunque...

Anonimo ha detto...

purtroppo non mi riferisco al logo, che, al confronto, sembra quasi una cosa "doverosa" (concordo perfettamente sulla teoria logo=fallo).
mi è capitata anche una richiesta di auguri con tanto di musichetta e voce del cliente. su un sito.
ma questa,finora le batte tutte.
non essendoci limite al peggio però, magari esiste un peggio che hanno sperimentato altri, che in confronto anche questa richiesta non sembra così assurda come la trovo io...